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Incontro con l’Assessore alla Mobilità e Ambiente di Milano, Marco Granelli


Ha avuto finalmente luogo l’incontro con l’assessore alla Mobilità e Ambiente di Milano Marco Granelli. In primo luogo, abbiamo illustrato le caratteristiche e le finalità della Compagnia nella sua opera a difesa dell’automobilista e del motociclista.

Le questioni trattate.

LO STATO DI DEGRADO DELLA SEGNALETICA VERTICALE E ORIZZONTALE.

La mancanza di manutenzione ordinaria, cartelli divelti a terra o sul punto di crollare, strisce blu non in regola, passaggi pedonali praticamente invisibili, pali senza alcuna indicazione ecc, sono abbandonati al loro destino da mesi e, in non pochi i, da anni e sono stati documentati con immagini che evidenziano situazioni di disservizio, la pericolo e degrado.

La risposta dell’assessore attribuisce l’inaccettabile stato di cose ai ricorsi delle aziende escluse dall’appalto annuale che prolungano i tempi di assegnazione e quindi l’operatività delle società vincitrici. Colpa quindi della burocrazia e intanto la segnaletica - che per essere rispettata deve in primo luogo essere visibile - resta nel penoso stato segnalato.

Secondo l’assessore la soluzione sarebbe stata trovata ricorrendo ad un appalto quinquennale “onnicomprensivo” molto prossimo ad essere reso operativo. L’efficienza e la responsabilizzazione dovrebbe essere più efficace. Vedremo di cosa si tratta e i risultati.

BICICLETTE/VIGILI

All’attenzione dell’assessore è stato portato - e sempre documentato con immagini - il comportamento di quella minoranza di ciclisti che creano situazioni di pericolo per tutti a cominciare da loro stessi, fanno della città un uso praticamente privato, creano situazioni di degrado in condizioni di assoluta irresponsabilità.

A fronte delle 347.756 multe erogate da gennaio a maggio che hanno fruttato verbali per 31.450.000 Euro è stato espressamente chiesto cosa si intende fare per migliorare i controlli e se poteva essere reso noto quante multe sono state comminate a ciclisti nello stesso periodo.

Con evidente imbarazzo dell’assessore non è stato possibile conoscere questo dato fondamentale per valutare la macroscopica differenza di trattamento tra le 2 e le 4 ruote e, soprattutto tra cittadini.

Quale causa dell’evidente “impunità” concessa ai ciclisti per questi comportamenti l’assessore ha indicato “…i molti nuovi compiti assegnati alla Polizia Urbana” che sottraggono personale al controllo del territorio.

Forse con quei 31 milioni incassati con le multe qualche vigile in più sul territorio potrebbe essere previsto.

INQUINAMENTO/DIESEL

Data per scontata l’utilità di svecchiare il parco circolante con l’eliminazione dei veicoli più inquinanti (diesel 0/1/2/3) la discussione si è accesa sulle responsabilità delle emissioni nocive che, per l’assessore, sono da imputare - in ambito città di Milano - all’auto per il 40%.

Le argomentazioni contrarie portate hanno messo in discussione il corretto aggiornamento tecnico di centri decisionali e dei relativi consulenti. Sono stati illustrati, ad esempio, i risultati dei diesel moderni e le ultime conquiste tecnologiche di Aziende del settore citando, ad esempio, l’attività di BOSCH in materia.

L’assessore ha ricordato allora che il Comune ha stanziato incentivi per la sostituzione della vecchie caldaie per il riscaldamento; non ha spiegato perché lo stesso provvedimento non è stato adottato anche per le auto se, a suo parere, sono le maggiori responsabili dell’inquinamento atmosferico.

In definitiva resta la sensazione che:

- la manutenzione ordinaria con i suoi riflessi sul degrado urbano e sulla sicurezza potrà avere qualche miglioramento se e quando l’appalto diventerà quinquennale. E intanto?

- i ciclisti maleducati (e ovviamente gli automobilisti e motociclisti dello stesso stampo) continueranno a contare sulla mancanza di controlli e di vigili sulla strada.

La proposta di istituire, come per gli automobilisti colti a telefonare alla giuda, pattuglie di vigili motociclisti sembra caduta nel vuoto sottolineando, una volta di più, una inaccettabile disparità di trattamento tra auto e bici. Quelle che vengono abbandonate semidistrutte e cannibalizzate non smetteranno di deturpare il paesaggio protette dall’assurda procedura che concede loro molti altri giorni di esposizione nella speranza che chi le ha sedotte e abbandonate, venga a riprendersele. Nessuno sa quanti “pentimenti” del genere si siano realizzati.

- Le strisce blu continueranno infine a dilagare anche in dispregio alla sicurezza e al Codice della Strada come dimostrato da molte segnalazioni.

In pratica e poco o nulla viene riconosciuto agli utenti più deboli della strada, cioè ai pedoni, con marciapiedi, passaggi pedonali, sensi unici e semafori lasciati alla discrezione di ciclisti, scooteristi e automobilisti maleducati e irresponsabili; e sempre tollerando colpevolmente che per troppi ciclisti le luci di sera siano un optional.

Pare che le strisce blu siano proprio i cittadini a chiederle a gran voce per evitare parcheggi selvaggi e così, in barba al codice della strada che prevede un agio di 8 metri di spazio libero in prossimità degli incroci, la risposta è: «abbiamo dovuto mettere le strisce blu perché tanto parcheggiavano lo stesso!»

Noi continueremo a vigilare.

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