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Sul degrado a Milano #5

  • Marcello Pirovano
  • 23 giu 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Siamo al quinto appuntamento con il degrado urbano ed è di qualche giorno la notizia che l’Amministrazione Comunale milanese, nella sua proverbiale cura delle periferie e dei quartieri difficili, ha deliberato lo stratosferico investimento di ben 540.000 euro per 150 progetti di riqualificazione in alcune zone della periferia.

Sarebbero esattamente cinque: Giambellino-Lorenteggio, Corvetto- Chiaravalle-Porto di Mare, Adriano-Padova-Rizzoli, Niguarda-Bovisa e Q8-Gallaratese sorvolando sul fatto che, contate analiticamente, diventano dodici.

Una parte, con tutta evidenza, molto, molto ampia del tessuto urbano e già questo dovrebbe far riflettere sulla gravità del problema e far vergognare chi continua a spendere chiacchiere piene di promesse mai mantenute sulle periferie.

Se poi il Sindaco, o chi per lui, si decidesse a farci un sopralluogo si renderebbe subito conto che dall’esame delle aree critiche manca una zona come Bicocca che di porcherie da cancellare ne ha davvero più di quanto non si rendano conto a Palazzo Marino.

Segnaliamo allora, a titolo di esempio, cosa capita da tempi immemorabili di vedere in Vle Sarca 336. Qui affacciano anche un’entrata dell’Università, Istituti di ricerca e Aziende importanti, come l’acciaieria Marcegaglia alla quale non auguro di finire in uno schifo simile anche nell’impianto appena acquisito di Taranto.

Tra le molte cose inaccettabili c’è anche un gigantesco murale davvero irridente che chiede ai giovani dell’Università: “scegli chi essere”. Mi stupirebbe assai se scegliessero di vivere in questo schifo.

Il massimo è infine il cartello che segnala la fermata di un “ECO BUS”. Ridicolo e offensivo.

E con queste le segnalazioni di degrado e incuria salgono a 34. Ma di questo passo saranno presto superate le 50 promesse.

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