La Sindaca di Torino, Chiara Appendino, contro i “comportamenti incivili” sulla strada

Marcello Pirovano
17 nov 2016
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Pedoni, motociclisti, ciclisti e automobilisti occhio alle regole nell’interesse e per la sicurezza di tutti. E Milano, Roma e le altre città prendano esempio.

“Non si può parcheggiare l’auto in seconda/terza fila e neanche sui marciapiedi, sulle strisce e sulle piste ciclabili. I ciclisti non possono andare sui marciapiedi e, addirittura i pedoni non possono attraversare con il semaforo rosso”.È il “rivoluzionario” programma ufficializzato da Chiara Appendino, Sindaca 5 Stelle di Torino, che ha ufficializzato un piano sistematico contro quei “comportamenti incivili” che ormai sono un vero e proprio cancro della circolazione urbana.

L’intervento, pubblicizzato anche attraverso un video, mira a ridurre l’inquinamento, aumentare la sicurezza di tutti gli utenti della strada e a ripristinare il ruolo della Polizia Municipale nel controllo e gestione della legalità al trasporto: come dire, se abbiamo capito bene, più Vigili sulle strade. Stupisce che si debba ricorrere a piani speciali per far osservare quelli che da un lato sono dettati di legge e dall’altro dovrebbero essere comportamenti normali di buon senso e rispetto dei diritti e della sicurezza di tutti, ma è purtroppo noto che in Italia nulla è più difficile e aleatorio di un comportamento normale.

Premesso allora che non sono ideologicamente affine al Movimento 5 Stelle, del piano della Sindaca Appendino approvo, anche come Presidente della Compagnia dell’Automobile, ogni parola e ogni proposito. E mi complimento per la fermezza di questa Signora nell’evidenziare, dall’alto della sua carica e delle sue responsabilità pubbliche, quello che è sotto gli occhi di tutti e che troppo spesso viene tollerato o addirittura ignorato.

Mi permetto solamente di segnalare, a proposito di comportamenti pericolosissimi da reprimere, anche quello delle biciclette che di sera circolano senza il minimo segnale luminoso e infine una preghiera: per favore faccia avere una copia del suo piano anche ai colleghi sindaci di Milano e di Roma, tanto per citare i casi più importanti e negativamente esemplari. Magari, suggerite da lei, certe misure potrebbero essere più efficacemente recepite e applicate.

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