La Compagnia dell'Automobile e il nuovo sindaco di Milano
- Marcello Pirovano
- 29 apr 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Cosa condividiamo nei programmi dei candidati sindaco di Milano.
E cosa non ci piace.
Il recente incontro/confronto fra 10 dei 12 candidati sindaci di Milano - alcuni dei quali praticamente sconosciuti a molti dei prossimi elettori - ci offre l'occasione per rispondere a quanti, amici e no, ci chiedono quale sia la posizione della Compagnia dell'Automobile sui programmi elettorali e le promesse per la situazione e i problemi del traffico a Milano.Premesso che molte cose sono abbastanza chiaramente espresse nel nostro "manifesto" al quale rimandiamo: www.compagniadellautomobile.it
e che la nostra associazione è, per statuto e definizione, apolitica e senza fine di lucro, ci sarà concesso di avere anche noi qualche idea e di trovarci più in sintonia con un programma elettorale piuttosto che con un altro. L'impegno primario, ribadito ad occasione, è quello di difendere i vessatissimi automobilisti e motociclisti.
E da questo punto di vista i milanesi e coloro che ogni giorno entrano in città per lavoro ne sanno sicuramente qualcosa. Chiarezza vuole quindi che per quanto riguarda i problemi del traffico e della mobilità la politica della giunta Pisapia e, segnatamente, del suo assessore Maran sia fortemente ideologica e che di una cosa sola si preoccupi: mettere le mani nelle tasche di chi usa l'auto o la moto, senza offrire vere alternative da parte del trasporto pubblico.
Non ci si può quindi chiedere di approvare l'estensione dell'Area C di cui chiediamo, anzi, una profonda revisione a partire dall'ingresso libero per i veicoli meno inquinanti come gli Euro6; per non dire dei residenti che pagano per andare a casa loro.
C'è poi il problema del diluvio di strisce blu stese ovunque al solo e solito scopo di fare cassa e fare multe a pioggia, così come gli autovelox-trabocchetto che dipingono Milano come la città più indisciplinata al mondo con i milioni di contravvenzioni che generano.
C'è anche da ragionare, a nostro parere, sulle piste ciclabili - per altro utilissime - ma in troppi casi insicure, stese evidentemente per vantare qualche record, contestate a volte anche dagli stessi ciclisti per inutilità e pericolosità. In via M. Gioia, ad esempio, direzione centro città, un blocco di cemento all'inizio e alla fine di un tratto ne impedisce l'accesso; e allora è lecito chiede a cosa serva e quanto è costata.
Qui si aprirebbe anche il problema dell'immunità totale che la Polizia Urbana concede a quella minoranza strafottente e pericolosissima di ciclisti che gira di notte senza il minimo segnale luminoso, che va contromano, sui marciapiedi, sulle strisce pedonali, che attraversa col rosso, pedala parlando al telefonino (proprio come troppi automobilisti) o con le cuffie in testa per ascoltare musica isolandosi dal traffico. Tentare qualche minimo richiamo equivale a farsi mandare all'Inferno o peggio. Del serio problema si era occupata, qualche giorno fa, anche La Repubblica con un accuratissimo servizio.
Il problema è ben noto anche alla stragrande maggioranza dei ciclisti più educati e rispettosi del Codice della Strada, ma non, lo ripetiamo, alla Polizia Urbana e a chi non emana le giuste direttive sanzionatorie nel rispetto della legge. Prima o poi una denuncia per omissioni di atti d'ufficio arriva. Per il bene di tutti.
Quanto a proposte più "trasversali" siamo, anche noi, interessatissimi alla qualità dell'aria che respiriamo e siamo convinti che un bell'aiuto al miglioramento potrebbe venire se le autorizzazioni per il car sharing fossero rilasciate solo e soltanto a chi utilizza auto elettriche; altrimenti, se si continua a tollerare auto "normali" è chiaro che a Pisapia e Maran interessano solo i soldi dei canoni.
Altro aiuto significativo arriverebbe sicuramente se il servizio taxi venisse svolto unicamente con auto quantomeno ibride. Ovviamente da incentivare adeguatamente anche come esempi virtuosi.
Non ci piace poi, ed anche a moltissimi cittadini di ogni colore politico, che dopo gli infiniti scempi sull'area Cairoli/Piazza Castello con i due mostri dell'EXPO, le bancarelle da suk orientale e le incomprensibili quanto orribili isole bianche con gente stravaccata a prendere il sole, barbecue compreso, il solito Maran proponga di destinare ancora qualcosa come dodici milioni, per un altro rifacimento.
Tra le altre molte destinazioni possibili preferiremmo che questa somma enorme fosse spesa per eliminare lo scandalo pluriennale che deturpa Piazzale Lotto e Viale Migliara.
E se avanza qualche spicciolo, perché non spenderlo per rimettere in piedi quell'infinità di cartelli sconciamente sdraiati a terra o sul punto di finirci?
Li segnaliamo da tempo, ma invece di diminuire, aumentano. E sì che per quelli abbandonati a terra anche da mesi e mesi abbiamo proposto - con lettera aperta al sindaco Pisapia - di andare noi a raccoglierli con un furgone; bastava dirci dove andare a depositarli. Stiamo ancora aspettando la cortesia di una risposta.
Vi sembra così strano che le nostre preferenze vadano a chi si impegnerà su questi non irrisolvibili problemi che deturpano Milano e irritano i cittadini.
Automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni che siano.
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